Parchitudo
Unità di misura dell’energia sprigionata da uno stile di vita più parco
Gennaio 2013
La parola Parchitudo vuole fare il verso a Magnitudo, l’unità di misura dell’energia sprigionata da un evento sismico. A mio avviso la nostra energia interiore scaturisce in maniera inversamente proporzionale alla quantità di oggetti che possediamo.
Astruso? Mi spiego meglio…
Ci fu un periodo della mia vita in cui, per varie cause, fui costretto a traslocare tre o quattro volte in pochi anni. Fu un periodo decisamente particolare, ma mi permise di capire bene il significato di superfluo. Ricordo l’ultimo trasloco, avevo così ridotto l’indispensabile per vivere che una sola automobile era sufficiente a contenere ciò che possedevo. Mi sentivo libero, leggero come non mai!
Vi siete mai chiesti quanti oggetti possedete?
Avete mai stilato una lista, più o meno completa?
Provate, sarà un bell’esercizio e dopo un po’ vi fermerete a riflettere. Penso infatti che qualche domanda sorgerà spontanea: “Ma quante cose ho accumulato nella mia vita? E quante di queste sono realmente utili?”
Siamo sovraccarichi di una moltitudine di orpelli che ci appesantiscono e da cui, stranamente, non riusciamo a liberarci, se non frangenti epocali della nostra vita. Momenti in cui abbiamo bisogno di liberarci, respirare, cambiare.
Ecco sì, cambiare. Il segno della crisi che nella sua accezione etimologica è sinonimo di scelta, è quello di rinnovamento e di ricerca di una modalità altra del vivere.
Cambiare è diventato necessario non più voluttuario, purtroppo.
La verità d'altronde è abbastanza amara, ci circondiamo di oggetti che sostengono, sarebbe più corretto dire puntellano, il nostro io. Un io fragile e in questo momento storico, allo sbando. Cerchiamo esternamente le nostre certezze, basandole purtroppo su cose effimere che durano lo spazio di un mattino e non ci accorgiamo che le cose essenziali, sostanziali ci sfuggono, tanto siamo presi dalla frenesia del possedere.
Vi lascio con le parole di Fromm, infinitamente più autorevoli delle mie:
Gli individui che fanno propria la modalità di vita dell'avere, godono della sicurezza ma sono per forza di cose insicuri. Dipendono da ciò che hanno come denaro, aspetto fisico, potere, beni, in altre parole in qualcosa che è al di fuori di loro. Ma che ne è di loro se perdono ciò che hanno? Se quindi sono ciò che ho e ciò che ho è perduto, chi sono io?